SU DI ME
Daniele Serpi Nasce in Toscana.
Fin da piccolo dimostra la sua passione per la musica, inizia a cantare molto presto e a 14 anni forma il primo gruppo nel quale partecipa come batterista e voce solista. Si impegna molto, e da autodidatta, a 18 anni forma un nuovo gruppo, con l’acronimo S.O.S “Super Orchestral Sound”. Con questo nuovo gruppo ha occasione di collaborare con diversi musicisti, tra i quali avrà il piacere di avere come chitarrista per alcuni anni il compositore e chitarrista dell’attuale Bandabardò; il bravissimo Alessandro Finazzo, con il quale stringe un rapporto di amicizia, amicizia che rimarrà sempre anche con tutti gli altri musicisti con cui ha lavorato.
Si iscrive alla SIAE come autore e compositore, partecipa come solista cantautore per 2 anni circa, in alcuni concorsi nazionali, classificandosi tra i primi posti. Dopo questa esperienza, decide di tornare a cantare come piace a lui, e tenterà con il piano bar, una maniera nuova di fare e ascoltare la musica, ancora da sperimentare. Qui inizia a suonare anche la tastiera e rispettando il rapporto di amicizia in cui lui crede molto, chiamerà a suonare con se tutti i musicisti con cui ha collaborato alternandoli a gruppi di 2/3 in serate diverse, a seconda dell’esigenza di repertorio musicale della serata.
In seguito si esibisce anche al Caffè concerto, arricchendo le serate con imitazioni di vari cantanti.
Ha trascorso molte estati girando tutta la costa tirrenica ricevendo molte soddisfazioni.
Un giorno nasce in lui l’idea di inventarsi una cover sull’ imitazione più richiesta dal pubblico: Renato Zero.
Questa idea lo coinvolge sempre più, ci lavora molto, ne cura i dettagli, ma…. poi abbandona tutto. Causa forza maggiore.
Nel 2006 cessa definitivamente la sua carriera musicale, e apre un negozio di hi-fi a Poggibonsi.
Nel 2013 invitato ad una festa di amici, su forte richiesta si esibisce in alcune sue performance musicali. Amici e conoscenti, lo convincono a rimettersi in pista! Daniele, deve ripartire e questa volta, da ZERO….
Dopo alcuni mesi di lavoro, ritira fuori dai bauli tutto quello che aveva iniziato e abbandonato, ed ecco che finalmente prende forma quello spettacolo, accuratamente e interamente dedicato a Renato Zero. E così: Il carrozzone va avanti da se…